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Australian War Memorial

“…il War Memorial è uno dei musei più belli che abbia mai visto…”

Questa frase l’ho pensata più volte appena uscito dall’edificio dell’Australian War Memorial. Ho deciso però di rifletterci un po’ su: mi conosco, e nel breve periodo mi faccio trasportare dall’emozione di quanto appena visto. Così ho fatto passare un po’ di giorni per sedimentare, ho ripensato a tutti i musei che ho avuto la fortuna di vedere in Italia ed in Europa, e sono giunto ad una conclusione: la frase non era sbagliata.

Il War Memoria è spettacolare non tanto per quello che contiene – non troverete opere d’arte dalla potenza visiva di una Vergine delle Rocce o de La Notte Stellata – ma per quello che rappresenta, per come lo mostra, e per l’atmosfera che lo pervade.

E’ il luogo dove gli australiani commemorano i loro caduti – ma non solo, è un sacrario ANZAC (Australian and New Zealand Army Corps) – che hanno combattuto in tutte le guerre a cui ha partecipato il paese, sia come colonia che come nazione.

Già di per se la costruzione è un gran bel vedere. All’esterno mostra lo stile sobrio e regolare di un po’ tutti i sacrari, ma senza il senso di angoscia che impregna monumenti adibiti a tombe di gruppo. Qui infatto non sono sepolti soldati, se non uno: il Milite Ignoto australiano. All’interno del santuario (Hall of Memory – la costruzione con la cupola qui sopra) è collocata la tomba di un soldato senza nome, morto in Francia durante la prima guerra mondiale.

L’interno del santuario è interamente rivestito da oltre sei milioni di tessere di vetro, installato da un artigiano italiano che ha impiegato più di tre anni per completare l’oprea. I mosaici molto particolari: ricalcano lo stile dei mosaici sacri che si trovano in molte chiese europee, e anche le vetrate colorate – quindici in tutto – tratteggiano i soldati con volti e posture quasi medievali direi..strano, ma non meno affascinante (qui sotto).

Il mosaico all’interno della cupola (sotto) raffigura le anime dei morti salire dalla terra verso la loro dimora spirituale, rappresentato da un sole splendente all’interno della Croce del Sud. Mi ha ricordato le cerchie del paradiso di Dante, ma è solo una interpretazione personale.

All’esterno, sulle pareti dei corridori laterali che portano alla Hall of Memory, trovano posto i due Roll of Honour, che riportano i nomi di tutti caduti identificati. Molto bello e commovente, i visitatori possono apporre dei fiori (finti per fortuna: non sfioriscono e non si è saccheggiato il bush) tra gli spazi delle steli in bronzo.

L’interno del museo è enorme: sia seguendo la linea temporale, che parte dalle guerre combattute sotto l’egida inglese fino ai nosti giorni, che andando a caso, potete camminare per ore. Reperti, foto, ritratti, ma anche molte sale piene di computer e schermi interattivi dova fare ricerche o inventarsi un proprio percorso storico.

Vi sono inoltre padiglioni grandissimi, conteneti aerei ed elicotteri – anche un sottomarino – sopravvissuti alle battaglie.

Una delle cose di maggior impatto sono i diorami: numerosi e sparsi per ogni salone tematico, mostrano fedelmente gli scenarti di importanti battaglie dal punto di vista un osservatore esterno, ma vicino ai soldati. Sono curati nei minimi dettagli (anche i volti dei soldati, molti reduci hanno collaborato alla realizzazione).

In questo qui sotto appare anche la baffuta guida volontaria (gratuita, non ho mai pagato per avere una guida in nessum museo).

Altra cosa molto emozionante: alla fine di ogni giornata il Memorial chiude le sue porte e saluta i visitatori con Closing Ceremony, nella quale si ricorda uno dei caduti del Roll of Honour. Viene letta la sua storia, e al termine un musicista suona il Last Post (se trombettiere) o un Lament (se cornamusiere) di davanti alle porte della Hall of Memory, che in seguito vengono chiuse.

Qui sotto trovate un video che illustra a pieno la cosa (ne ho uno anche io, ma questo è migliore).

Che dire se non: andateci.
Ok, non dico di prendere un biglietto aereo per Canberra solo per vedere il War Memorial, ma se siete in Australia, anche non proprio nella zona della Capitale, non pensateci due volte e fatevi un giro. Fatevi emozionare anche voi.

Ah, volevo concludere con questa foto, posta al termine del percorso guidato.

Alla prossima, stay tuned_